"In un momento storico in cui l’innovazione tecnologica diventa fondamentale in ogni settore, compreso quello della pesca, non bisogna dimenticare le tradizioni che sono alla base di tutto e che fanno parte del nostro patrimonio culturale. Generazioni di pescatori, maestri d’ascia che tramandano riti, storie e modi di condurre un lavoro che, si adegua ai nuovi ritmi e alle nuove tecnologie, ma è fatto soprattutto della fatica delle braccia di uomini che hanno una profonda conoscenza del mare e dei suoi abitanti ed è un lavoro legato alla storia di città costiere che ne costituiscono l’identità. È necessario determinare che tutto ciò che fa parte dell’economia blu, in un’ottica di sostenibilità e di sistema, deve essere considerato materia di interesse condivisa per un’equa e più responsabile gestione delle risorse del nostro mare e il Reimar in questo senso diventa uno strumento fondamentale per la tutela dell'identità della pesca mediterranea e del nostro patrimonio". Lo ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura, alla Pesca mediterranea e allo sviluppo rurale Luca Sammartino intervenendo sul Reimar (Registro dell'identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari) che è stato al centro di un incontro promosso dal dipartimento della Pesca mediterranea, per la promozione della qualità e del valore aggiunto, della certificazione, della tracciabilità e della trasparenza dei mercati dei prodotti ittici siciliani (Cod. progetto 59/MCO/22) e realizzato in collaborazione con l'Associazione BIOS, che si è svolto a Mazara del Vallo, nell'ambito dell'evento Blu Sea Land. Sono intervenuti Angelo Lapillo, referente del Dipartimento della Pesca Mediterranea, Franco Andaloro (componente del nucleo di valutazione del Rrimar) Giovanni Borsellino (Referente dei Flag del progetto Reimar) Gaetano Majolino (presidente del consorzio Centro per lo sviluppo del turismo culturale per la Sicilia) e Nino Carlino, presidente del Distretto della Pesca Mazara del Vallo - Crescita Blu. "Siamo soddisfatti per il lavoro portato avanti con questo importante progetto promosso dal nostro Dipartimento - ha detto Lapillo - volto a promuovere e contribuire alla conservazione del patrimonio immateriale della pesca. Il Registro Identitario delle identità della Pesca Mediterranea e dei borghi marinari sarà un formidabile strumento di promozione locale integrata, dal quale potrà emergere, in tutta la sua essenza, il ricco e variegato mondo della pesca siciliana". "Il Reimar - ha aggiunto Majolino - con l'attività di studio e di valorizzazione dei borghi e delle tradizioni marinare e della pesca rappresentano una grande opportunità in chiave turistica. È importante adesso coinvolgere e accompagnare anche quei borghi dove il settore pesca ha perso progressivamente rilievo economico ma mantiene ancora un forte valore culturale e identitario e credo che sia fondamentale prevedere degli incentivi per incoraggiare i comuni a intraprendere il percorso di riconoscimento dei borghi marinari, come fatto dalla Regione per i Borghi più belli, le Bandiere blu e le Bandiere lilla". "L'idea del Reimar - spiega Borsellino - nasce dopo l'esperienza di Expo Milano perché è lì che ci si è resi conto che c'era una grande attrazione e curiosità da parte dai turisti di tutto il mondo verso quelle nostri tradizioni che rischiavano di essere perdute ed è lì che abbiamo pensato di avviare questo percorso strutturale di tutela del nostro patrimonio". "Il Reimar - chiosa Andaloro - rappresenta per i borghi una occasione di visibilità esterna e di promozione di conoscenza dei saperi e della tradizioni, noi come nucleo di valutazione diamo un supporto alle amministrazioni pubbliche che avviano il percorso di reclutamento". "Ospitare nell'ambito del Blue Sea Land 23 - ha detto Carlino - un importante incontro cone quello sul Registro delle Identità della Pesca Mediterraneaedei Borghi Marinari, per noi del Distretto della Pesca Mazara del Vallo - Crescita Blu, è una ulteriore identificazione del valore e della sensibilizzazione alla partecipazione attiva delle comunità locali per l'attuazione dei programmi di tutela del mondo della pesca. Diversi enti locali ormai ne sono coinvolti ed è un nostro intento e, contestualmente, dovere quello di fare da collettore per tutta la comunità dei borghi marinari siciliani".