Trapani

Venerdì 22 Novembre 2024

Partita la raccolta del sale a Marsala, l'«oro bianco» colpito da piogge e alti costi

 
 
 
 
 
 
 

Partita la raccolta del sale nel Trapanese. Rigorosamente a mano quella delle saline Ettore e Infersa di Marsala. Anche per il 2023, così come lo scorso anno, la raccolta dell'oro bianco, avviene dal pomeriggio e fino a sera. Una novità ben accolta dai salinai che possono così lavorare in orari meno caldi rispetto al passato. Nella provincia di Trapani, quindi, si continua a perpetuare la tradizione secolare del raccolto manuale che consente di selezionare il sale “integrale” con il suo equilibrio di oligoelementi, magnesio e potassio e che non ha bisogno di alcuna lavorazione per essere consumato direttamente sui cibi. Davvero unico lo spettacolo che offre la raccolta al tramonto intorno al “Mulino d’Infersa” e che proseguirà per tutto il periodo estivo. Qui sarà possibile vedere i salinari della Sosalt, eredi della tradizione di un mestiere antico e affascinante, faticoso ma ricco di significati storici e culturali, dal pomeriggio alla mezzanotte muoversi tra le oltre cento vasche nel cuore dello Stagnone, pale piatte alla mano. Per i visitatori sarà sicuramente un'esperienza turistica unica e i salinari potranno lavorare in condizioni climatiche ottimali per estrarre il sale marino che verrà poi confezionato negli stabilimenti di Trapani della società. L'obiettivo è continuare la tradizione e la memoria, e nel contempo incentivare il turismo. "non far morire la memoria, significa in questo caso non far morire questo mestiere ormai iscritto nel Dna dei salinari di Trapani, Nubia, Marausa, Birgi, Marsala, significa tramandare tradizioni e tecniche che non si possono far scomparire.

Il raccolto 2023

Le piogge primaverili dei mesi di maggio e giugno hanno determinato quest’anno un notevole ritardo nell’inizio della stagione produttiva e di conseguenza del raccolto. Solitamente la raccolta iniziava a Luglio, quest'anno il 10 agosto. Un'annata non del tutto felice per i produttori. “Quest'anno prevediamo un 25% in meno di raccolto – sottolineano Giacomo e Antonio D'Alì Staiti, rispettivamente padre e figlio, titolari delle Saline Ettore e Infersa e dell'antico stabilimento Sosalt di Trapani -. Stimiamo di avere perso circa un mese di cristallizzazione. E quello che si perde, non si recupera più, purtroppo. Oltre a questo, ha anche influito il dopo alluvione. La strada delle saline sia prima che dopo il Lenzi/Baita è esondata e tutta la fanghiglia è finita nelle saline. Tutto questo ha provocato dei danni enormi che oggi si ripercuotono sul raccolto”.

La produzione

Ogni anno sono circa 3000 le tonnellate di sale raccolto a mano nelle Saline Ettore e Infersa. Queste rappresentano il vertice produttivo delle 100.000 tonnellate prodotte dalla Sosalt di Trapani, l’azienda che ne cura la produzione e la commercializzazione. Un prodotto, quello della fascia costiera che unisce Trapani a Marsala, unico in Italia e che può fregiarsi della certificazione di qualità Igp. Tuttavia, il costo della raccolta manuale, rispetto a quella meccanica, e la carenza di manodopera specializzata sono le principali minacce per questa produzione mitigate solo in parte dalla qualità del prodotto.

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