Valorizzazione economica e sociale dei beni confiscati alle mafie. E’ quanto chiedono, sulla scorta dell’avviso diramato dall’Agenzia per la coesione sociale, la segretaria generale della Cgil di Trapani Liria Canzoneri e il segretario della Fillea Cgil Enzo Palmeri ai sindaci del territorio trapanese. Con una lettera inviata ai primi cittadini, Canzoneri e Palmeri hanno sollecitato «d’individuare quanto prima, se non lo si è già fatto, i beni confiscati da valorizzare, così come previsto tra gli interventi del Pnrr, considerato che il prossimo 24 gennaio scadranno i termini per la presentazione delle domande».
In particolare, 250 milioni di euro saranno destinati ai progetti per la riqualificazione di intere aree e per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, a beneficio della collettività. Oltre alle altre misure, sono previsti 300 milioni di euro, di cui 250 riservati ai progetti che saranno selezionati attraverso l’avviso, per la realizzazione di duecento progetti in otto Regioni del Mezzogiorno, tra cui rientra anche la Sicilia. «Questo avviso - dicono Canzoneri e Palmeri - rappresenta un’importante opportunità. Tra l’altro, sono previsti criteri premiali per i progetti che prevedono la valorizzazione e la trasformazione dei beni in centri antiviolenza per le donne e per i bambini, in case rifugio, in asili nido o micronido». La Cgil e la Fillea Cgil hanno, infine, espresso ai sindaci «disponibilità per un confronto e per la concertazione di eventuali azioni e interventi».
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