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Pesca, il futuro del Mediterraneo al Blue Sea Land

 Per il nono anno consecutivo torna a Mazara del Vallo (Tp) «Blue Sea Land», la kermesse expo dei cluster del Mediterraneo, dell’Africa e del Medio Oriente che quest’anno si svolgerà dal 27 al 31 ottobre prossimi. Quattro aree espositive, oltre 40 convegni, tavole rotonde, workshop e oltre 25 show cooking aperti al pubblico che animeranno il centro storico della città trapanese. Si tratta della prima edizione «in presenza» dopo la diffusione della pandemia Covid. L’anno scorso, infatti, la manifestazione si è svolta online.

Quest’anno, invece, «Blue Sea Land» torna con un’edizione mista (quella online sarà sulla piattaforma 2.0 Global Community Expo con accesso da www.bluesealand.org), dando ampio spazio agli eventi dal vivo. «Abbiamo sposato come governo con convinzione questa manifestazione perché il Mediterraneo deve essere luogo di pace, luogo di sviluppo economico e scambi commerciali e di competenze, dobbiamo creare collaborazione con l’obiettivo anche di creare nuove opportunità di lavoro», ha detto l’assessore alla Pesca Toni Scilla, che ha presentato l’iniziativa, in mattinata, a palazzo d’Orleans, con l’assessore del comune di Mazara del Vallo Salvo D’Angelo e Nino Carlino, presidente del distretto della pesca. «Blue Sea Land» è organizzato dal distretto della pesca e della crescita blu - Cosvap e Centro di competenza distrettuale.

A Mazara del Vallo si ritroveranno esponenti del mondo diplomatico - prevista la presenza di 3 ministri di paesi extraeuropei - del mondo politico e accademico, delle istituzioni e delle imprese che discuteranno insieme sul tema centrale che fa da filo conduttore a tutta la kermesse: «Il Mediterraneo è uno: scelte sostenibili per la ripartenza». «Il mare - ha spiegato il presidente del distretto della pesca Nino Carlino - rappresenta un confine naturale delle comunità politiche, delle loro leggi e dei diritti e doveri che definiscono l’appartenenza a una cittadinanza ma anche via di scambio e spesso anche di controversie e prese di posizione di alcuni Paesi.

«Blue Sea Land» - ha aggiunto - vuole essere un’occasione di confronto e dialogo proprio sul Mediterraneo, che è uno, con un respiro d’insieme grande e sereno. Dobbiamo fare assieme scelte sostenibili per la ripartenza, deve essere un bene condiviso, studiare il modo per stringere accordi di cooperazione con i paesi delle altre sponde, che ci possano portare uno sviluppo delle filiera della pesca, ma puntiamo anche al trasferimento di ‘know-how’». (ANSA).

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