Dei veri e propri «Stati Generali della Pesca». Questa è l’idea del primo cittadino Giacomo Tranchida e del presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Guaiana. I due massimi rappresentanti politici del Comune di Trapani, che dopo aver raccolto «alcune istanze, suggerimenti e talune proteste, abbiamo compreso - ben oltre il campanile comunale - che per tutto il territorio costiero trapanese e non solo, sul comparto “mare ” e sulla sua storica economia è venuto il tempo, oltre che della protesta, singola o di categoria, di passare alla fase della proposta. Per chi ha voglia, oltre il dovere di ascoltare, è l’ora degli Stati Generali della Pesca, che in provincia di Trapani vuol dire Sicilia, non u n’isola isolata dall’Italia e dall’Europa ma un richiamo alle responsabilità regionali per puntare a quelli nazionali rispetto ad una visione Europea che sia rispettosa delle identità culturali oltre che economico e sociali». Per Tranchida e Guaiana, quindi, l’evento dovrebbe essere aperto a più categorie possibili: «Trapani non è città e provincia di frontiera, essa è ponte e prospettiva strategica nel Mediterraneo dalle nobili origini marinare. Invitiamo pertanto Sindaci, Consigli comunali, Organizzazioni di Categoria, Comparti produttivi ed Operatori della pesca ad un confronto prossimo venturo, aperto e pubblico a tutti i coloro che vogliano unitariamente contribuire alla causa. Ne vogliamo parlare, qui, a Trapani, provincia più a sud dell’Europa ma prossima al nord africano. Ovviamente l’intendimento è quello di creare un fronte interistituzionale ampio e variegato - come nei mesi scorsi, in occasione del confronto sul proposto parco eolico di Renexia nel Mediterraneo - volto ad affrontare e fare il punto sulle diverse criticità, anche aggravatesi dalla fase pandemica, che stanno minando la sopravvivenza del comparto pesca». Un fronte ampio dunque che metta assieme, oltre i vari livelli istituzionali, anche il mondo del comparto produttivo. «La difesa degli interessi del territorio e della sopravvivenza socio economica del comparto – aggiungono i due amministratori Tranchida e Guaiana - , sempre più assumono una valenza strategica anche per la valorizzazione della filiera enogastromica di qualità (ndr, dieta mediterranea) oltre che per la valorizzazione promo turistica e dell’identità culturale delle nostre coste e delle nostre comunità».