La realizzazione, a Marsala, di un grande impianto a biometano alimentato con la frazione organica dei rifiuti solidi urbani (spesa prevista: 9,4 milioni di euro) è stata programmata e annunciata dalla «Schmack Biogas», società tedesca con sedi a Schwandorf (Baviera) e Bolzano, direttamente controllata dall’italiana «Plc spa», che ha sottoscritto un accordo con la torinese «Ago Renewables», società che fa capo al gruppo «Asja Ambiente Italia». Il bacino di utenza dell’impianto comprenderà le provincie di Trapani, Palermo e Agrigento.
Il cantiere dovrebbe essere aperto a inizio luglio. La conclusione dei lavori è prevista per l’ultimo quadrimestre del 2022. La capacità produttiva massima di biometano dell’impianto marsalese sarà di 500 Smc/h (standard metri cubi di gas) per una quantità annua producibile di circa 4.200.000 Smc/anno.
L’impianto sarà costituito da un capannone realizzato da elementi in cemento armato precompresso, con la funzione di unità di pretrattamento della biomassa. L’unità di pretrattamento, collegata a due pre-vasche, conferisce poi in due fermentatori paralleli primari e secondari. Saranno, poi, realizzate delle trincee per lo stoccaggio del «digestato» e del «compost» con basamenti ed elevazioni in calcestruzzo e strutture di copertura.
L’impianto sarà completato da locali tecnici di servizio (uffici, laboratorio, servizi igienici per il personale) e una serra sperimentale adiacente ai digestori. A Mazara del Vallo, invece, la società «Biomet» ha previsto la realizzazione di un altro per la produzione di biometano e compost derivante dalla digestione anaerobica di sottoprodotti organici. In questo caso, l'investimento sarebbe di 7 milioni di euro. (ANSA).
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