La raccolta delle olive nella valle del Belice attraversa un periodo di forte crisi a causa dell'epidemia di coronavirus che ha bloccato il rientro in Italia degli operai stagionali, soprattutto dell’Est ma a causa anche del reddito di cittadinanza che percepisce gran parte della manovalanza italiana.
«A fronte dell’impiego di 4.000 unità di due stagioni fa, solo un 10% ha dato alle aziende la disponibilità alla raccolta della famosa nocellara del Belice tra Castelvetrano, Campobello e Partanna. Migliaia di quintali di olive rischiano di rimanere sugli alberi per mancanza di manodopera».
A lanciare il grido di allarme gli stessi produttori e i frantoiani, con in testa Franco Lombardo di «Geolive» uno dei maggiori imprenditori nella trasformazione e conservazione delle olive nella zona. «Quella che è destinata ad essere una annata di carica, come si dice in gergo - ammettono -, rischia di essere un fallimento per i produttori e non solo».
L'articolo completo di Elio Indelicato nell'edizione del Giornale di Sicilia di oggi.
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