Prorogata la chiusura degli aeroporti di Trapani-Birgi e di Comiso fino al 14 luglio. E' l'effetto del nuovo decreto per "razionalizzare il servizio di trasporto aereo", firmato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, assieme al Ministro della salute, Roberto Speranza.
Dopo l'annuncio dello stop dei voli di Alitalia, per lo scalo trapanese arriva dunque una nuova doccia fredda: la chiusura per un altro mese circa. Nel decreto del ministero infatti vengono stabiliti i 25 aeroporti italiani che possono tornare operativi e, se tra i siciliani ci sono gli scali di Palermo, Catania, Lampedusa e Pantelleria, mancano all'appello proprio il "Vincenzo Florio" di Birgi e lo scalo di Comiso.
"Il presidente Salvatore Ombra - annuncia in una nota Airgest, la società che gestisce l'aeroporto di Trapani - ha tempestivamente informato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e ha sentito il vice ministro ai Trasporti Giancarlo Cancelleri per trovare una felice soluzione che lasci la ripresa della programmazione delle rotte come già stabilita. A questo proposito è stata già inviata una nota ad Enac per la richiesta di riapertura".
Intanto, domani, mercoledì 17 giugno, alle 11, all'aeroporto di Trapani si terrà un flash mob (già fissato in precedenza) per manifestare il proprio sostegno allo scalo.
Nel frattempo Musumeci, come ha fatto nei giorni scorsi, continua ad alzare la voce nei confronti di Alitalia e chiede un impegno maggiore al governo nazionale per gli aeroporti minori e una tariffa unica per Roma e per Milano.
"Gli scali minori rimangono abbandonati da Alitalia, e ciò non è possibile di fronte alla partita del turismo, come accade per Trapani-Birgi", ha detto il presidente della Regione. "Un volo da Catania a Milano - ha aggiunto Musumeci - non può costare 600 euro. Non ci muoviamo con l’aereo per turismo o shopping, ma siamo costretti a farlo per non trascorrere 22 ore in treno. Basterebbe fissare una tariffa unica per Milano o per Roma".
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