Sembra finalmente vedere un po' di luce la controversia sorta tra i 16 Comuni del trapanese gestiti dall’Eas e la Regione. Proprio ieri il governo regionale ha dato il via libera a 2,3 milioni di euro che saranno distribuiti alle amministrazioni in cui per l’appunto il gestore idrico e fognario è il disastrato Ente acquedotti siciliano, oramai da tanti anni in liquidazione. A darne notizia è il capogruppo dell’Udc all’Ars, Eleonora Lo Curto, che commenta con soddisfazione quella che appare una concreta soluzione: «Una notizia importante per il territorio trapanese – dice la Lo Curto –. Ancora una volta, anche nel settore idrico, la nostra provincia dimostra di aver intrapreso un percorso virtuoso che, passo dopo passo, farà sentire gli effetti benefici sulla qualità del servizio erogato ai cittadini. Un sincero ringraziamento all’assessore regionale all’E n e rg i a Alberto Pierobon per il lavoro attento e competente svolto anche attraverso l’ascolto dei sindaci con i quali ha sempre interloquito fattivamente». L’assessorato regionale erogherà l’anticipazione nel momento in cui l’Eas dimostrerà di avere ceduto le reti ai Comuni e dopo che i consigli comunali avranno approvato il piano di rientro delle somme ricevute dalla Regione. Per questa operazione sono interessati Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, Gibellina, Isole Egadi, Castelvetrano (per la sola frazione di Marinella di Selinunte, ndc), Paceco, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, Santa Ninfa, San Vito Lo Capo, Valderice, Vita e l’area di sviluppo industriale di Trapani. Le somme serviranno alle amministrazioni locali per gestire le reti idriche in una fase transitoria, dal momento che la Regione sta definitivamente chiudendo i battenti dell’Eas, nelle more che l’assemblea territoriale idrica di Trapani individui il gestore unico. L'articolo completo sull'edizione del Giornale di Sicilia in edicola