Con uno spiraglio, seppur piccolissimo, che si è aperto in queste ultime ore sull'ipotesi che in Sicilia già a maggio si possa provare il percorso per il rientro alla normalità, i sindaci della provincia trapanese cercano di spingere sull'acceleratore e tentano di giocarsi la carta delle spiagge.
In 18 hanno firmato una richiesta con cui si sollecitano il presidente della Regione Nello Musumeci ed il prefetto di Trapani ad adottare provvedimenti «per consentire di eseguire le opere di manutenzione sugli stabilimenti balneari, in previsione di una seppur tardiva e compromessa stagione estiva».
In pratica, in attesa di capire quel che accadrà quando si completerà l'ultima data delle restrizioni imposte dal governo nazionale per arginare la diffusione del coronavirus, si prova a giocare d'anticipo. L'ipotesi, seppur flebile, è che nella tarda estate, inizio di autunno, si possa riuscire a tornare a frequentare le spiagge.
E se così fosse, considerando le temperature calde che in Sicilia persistono tra settembre e ottobre, si potrebbe tentare di salvare l'economia che deriva dal mare e dalle spiagge della provincia trapanese. «Chiediamo di valutare, come avvenuto in altre Regioni, - si legge nella nota dei sindaci di Alcamo, Castellammare del Golfo, Campobello di Mazara, Mazara del Vallo, Paceco, Trapani, Salaparuta, Favignana, Partanna, Petrosino, Gibellina, Marsala, Erice, Poggioreale, Buseto Palizzolo, Valderice, Custonaci e San Vito lo Capo - la possibilità di adottare provvedimenti atti a consentire l'esecuzione di opere di manutenzione negli stabilimenti balneari, con la consapevolezza che ogni attività deve essere messa in atto con tutte le possibili cautele, adottando ogni misura di sicurezza».
L'articolo completo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia di oggi.
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