A Marsala, sarà realizzato dal Comune un «progetto-pilota» per il riutilizzo delle acque reflue depurate in agricoltura. Si tratta di un progetto comunitario denominato "Prosim" per il quale c'è già un finanziamento di circa 3 milioni e 300mila euro.
«L'acqua è un bene prezioso e non inesauribile - dice il sindaco di Marsala,Alberto Di Girolamo -. Ecco perché il tema del suo riutilizzo, dopo i trattamenti di depurazione, è di estrema attualità. Ma c'è anche una implicazione di tipo etico, imponendo scelte che ci indirizzano verso una gestione davvero sostenibile delle risorse idriche».
Con il coordinamento dell'Icu, Istituto per la Cooperazione universitaria, e l'Autorità di gestione della Regione Sardegna, il progetto vede coinvolti Italia (rappresentata da Marsala, quale Comune selezionato dalla Regione Siciliana), Spagna (Csic-Cebas), Libano (Ministero dell'Agricoltura), Giordania (Narc-Centro Nazionale di Ricerca Agronomica), Tunisia (Ministero Agricoltura), mentre partecipano come associati il Marocco (Ministero Agricoltura, AEnRI) e l'Egitto (Ministero Agricoltura, INRA).
Le principali azioni del "Prosim" sono relative al trattamento e riutilizzo di acque reflue, alla desalinizzazione di acque salmastre per l'irrigazione in aree pilota (tra cui Marsala), l'attivazione di una rete transfrontaliera per l'elaborazione di piani digestione dell'irrigazione, la formazione del personale delle istituzioni partner e degli agricoltori beneficiari delle installazioni.
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