Una produzione quasi dimezzata. Quella di quest'anno sarà un'annata amara per gli olivicoltori della Valle del Belìce che dovranno fare i conti con una quantità ridotta di olive, decimata per piogge e freddo che dal 1° al 27 maggio si sono registrati nel comprensorio. Per quegli eventi meteo straordinari che hanno riguardato gli ulivi, nel periodo compreso tra la fioritura e l'allegagione, il Comitato degli agricoltori vuole chiedere il riconoscimento dello stato di calamità. La richiesta, nata proprio dalla base, è stata supportata da alcuni patronati che stanno seguendo la vicenda. La questione è finita all'attenzione dei consigli comunali di Castelvetrano (a presentare la mozione è stata Enza Viola), Partanna e Santa Ninfa, ed è stata anche seguita dal deputato regionale Stefano Pellegrino. L'iter, in questi mesi, è andato avanti e l'Ispettorato dell'agricoltura di Trapani (diretto da Felice Crescente) ha già completato la prima parte di lavori e, cioè, quella della mappatura delle zone colpite. Per Campobello di Mazara, Castelvetrano e Partanna è l'intero territorio dei tre paesi coinvolti, invece per Mazara del Vallo e Santa Ninfa sono state inserite soltanto alcune zone. «Dai sopralluoghi effettuati si ritiene che l'incidenza del danno alla produzione per la coltura olivicola è pari al 34,46%»spiega Felice Crescente. Secondo quanto è contenuto nella relazione finita sul tavolo dell'Assessore regionale all'agricoltura, il valore della produzione ordinaria è stata calcolata in 146.140.210 euro, ottenuta dalla tabella sui quantitativi relativi alle produzioni vegetali maggiormente rappresentative e dai prezzi di riferimento medi nelle campagne di raccolta dal 2014 al 2017.