Da quest'anno l'Unione Europea impone che bisogna riportare sulla terra ferma gli scarti di pesce. È un provvedimento che è stato rinviato di anno in anno ma che non è più rinviabile per la quantità di scarti che vengono rigettati in mare. A tonnellate. Una ricchezza dilapidata.
Vivi o morti, i pesci sono rigettati in mare quando vengono catturati accidentalmente poiché sono di dimensioni troppo ridotte per poter essere commercializzati, o se le catture eccedono il contingente annuale consentito ai pescatori.
Occorre una nuova strategia culturale del mondo della pesca perché ciò non avvenga. «I rigetti in mare di alcune qualità di pesci devono essere necessariamente limitati». Ne è convinto il responsabile dell'Osservatorio della pesca del Mediterraneo della regione siciliana (braccio scientifico del Distretto della pesca), ingegnere Giuseppe Pernice che è stato deputato nazionale e sindaco di Mazara.
L'articolo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia
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