CAMPOBELLO DI MAZARA. Saranno 250 i lavoratori stagionali per lo più di origine africana che, per la campagna della raccolta delle olive, quest'anno saranno ospitati all'ex oleificio "Fontane" (struttura confiscata alla mafia e ricadente sul territorio di Campobello di Mazara), purchè siano in possesso di regolare permesso di soggiorno e si trovino in condizione regolare per l'assunzione nelle ditte. Lo rende noto il sindaco Giuseppe Castiglione che ha assicurato l'apertura dell'immobile, con l'utilizzo di risorse del Ministero dell'Interno, purchè vengano rispettate le misure di sicurezza prescritte da vigili del fuoco e Asp.
Nel corso di alcuni tavoli tecnici sulla questione, svoltisi in Prefettura, a Trapani, i rappresentanti delle forze dell'ordine hanno ha assicurato che il territorio sarà presidiato per evitare eventuali problemi di ordine pubblico e la creazione di accampamenti spontanei, mentre l'Asp ha garantito l'apertura di un presidio sanitario all'interno della struttura gestita con le associazioni Libera e Croce Rossa.
Anche negli anni scorsi nell'ex oleificio, che per gli inquirenti in passato è stato uno dei luoghi nei quali passavano i 'pizzini' da recapitare a Matteo Messina Denaro, sono stati allestiti campi di accoglienza per extracomunitari, ma con numeri molto più alti di presenze e tanto era bastato per sollevare polemiche nate in particolare quando, nel 2013, in un rifugio allestito alla meno peggio, un giovane senegalese, Ousmane Dialle, trovò la morte dopo essere stato investito dall'esplosione di una bombola a gas. In seguito alla tragedia le istituzioni si accorsero del degrado nel quale vivevano accampati i migranti presenti nel centro belicino per la raccolta delle olive e si attivarono per risolvere la situazione, tanto che l'ex oleificio Fontane al momento dell’apertura del campo di accoglienza nel 2014 fu ribattezzat Ciao Ousmane.
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