TRAPANI. Da Gallarate a Trapani per creare il proprio futuro nell’agricoltura. È la storia di Pierfilippo Moalli, di 27 anni,.
Appena terminato gli studi in un istituto tecnico agrario e dopo essersi iscritto per un anno all’università, il giovane Moalli, insoddisfatto, è tornato in provincia di Trapani, come faceva ogni estate da quando era piccolo.
A Baglio Nuovo ha aiutato lo zio a coltivare le terre di famiglia. Qui Moalli ha finalmente trovato la sua strada e il suo futuro. A 22 anni ha aperto la partita Iva e ha ricevuto in comodato d’uso dallo zio 14 ettari di terra, dove ha piantato pomodori, melanzane e insalate. Dagli ortaggi estivi ben presto il giovane agricoltore ha allargato la gamme dei prodotti cominciando a coltivare anche ortaggi invernali come finocchi, broccoli e cavoli.
Ma la spinta propulsiva ai progetti del giovane agricoltore gli è stata fornita dalla Comunità europea con i fondi Psr 2007/2013, attraverso una misura per l’ammodernamento delle aziende agricole di giovani imprenditori. Così Moalli ha cominciato a installare delle tende per coprire i box all’intero dei quali vengono coltivate lumache che si nutrono di broccoli e biete.
Recentemente ha costruito una serra che il prossimo inverno permetterà di coltivare ortaggi tipicamente estivi in inverno e ha piantato alberi per un frutteto.
Pierfilippo Moalli è un giovane dalle tante risorse che da sempre è stato socio di Coldiretti e nel 2015 è stato eletto delegato giovani per la provincia di Trapani.
E' pieno d’inventiva per la sua azienda, ma anche per gli imprenditori con cui lavora: “In futuro vorrei costruire un laboratorio di trasformazione di salse e conserve. Insieme ad altri agricoltori trapanesi, con i quali partecipiamo ai mercati di 'Campagna Amica', lavoriamo a Marsala, Trapani e in estate a San Vito Lo Capo, stiamo cercando d’individuare nuovi posti in provincia per vendere i nostri prodotti. Non escludiamo di partecipare anche ai mercati di Coldiretti a Palermo”.
Ma Moalli ha in mente la realizzazione di un obiettivo ancora più grande: “Aprire un mercato ortofrutticolo al chiuso come quello del Circo Massimo a Roma. Dobbiamo però individuare un posto molto frequentato e ben servito da mezzi pubblici, con parcheggi. A Palermo, per ora, mi sembra difficile poterlo realizzare”.
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