ERICE. Omissione di atti di ufficio e appropriazione indebita. Sono le “fattispecie di reato” che il sindaco di Erice Giacomo Tranchida chiede, in un esposto-denuncia contro l'Eas, (l'Ente acquedotti siciliani), che siano accertate dalla Procura della Repubblica di Trapani. L’iniziativa fa seguito alla mancata risposta da parte dell’Eas ad una diffida per la consegna di documentazione, notificata telematicamente il 17 dicembre scorso. Attraverso di essa un legale incaricato dal Comune, l’avvocato Vincenzo Maltese, aveva chiedeva la “trasmissione di estratti di ruolo utenti” e, in generale, “ogni documento idoneo a quantificare le somme a titolo di canoni fognari e depurativi, pagate nel tempo dai cittadini all'Eas, in maniera contestuale in seno alle bollette e fino al 31 dicembre 2016, ma mai versate alle casse comunali”. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI TRAPANI DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE