MAZARA DEL VALLO. “I rigetti in mare di alcune qualità di pesci devono essere necessariamente limitati”. Lo ha affermato il presidente del Distretto della pesca – Cosvap di Mazara, Giovanni Tumbiolo nel corso della conferenza stampa di fine anno, un tema quello egli sprechi trattato anche nel corso della manifestazione Blue Sea Land dello scoro mese di ottobre. E’ stato accertato che solo il 50% circa del pesce più diffusamente trattato da gran parte dell’industria conserviera, finisce nel nostro piatto. Il restante 50%, considerato scarto, non viene infatti lavorato. Molte specie pescate, inoltre, vengono rigettate in mare o trattate come rifiuto in quanto il loro valore commerciale è basso o quasi nullo. “Occorre – ha detto Tumbiolo – una nuova strategia che preveda la necessità di limitare i rigetti in mare attraverso la valorizzazione di risorse marine non adeguatamente utilizzate: l’uso degli scarti della pesca in altri processi produttivi, ad esempio l’acquacoltura; la lotta contro gli sprechi alimentari; l’utilizzo di pescherecci da rottamare quali sedi per la formazione professionale e come luoghi di fruizione turistica e culturale. Per il rilancio del sistema ittico siciliano necessita una vera e propria rivoluzione silenziosa attraverso lo sviluppo delle buone prassi dell’economia circolare nell’ambito del modello di Crescita Blu”. DAL GIORNALE DI SICILIA. PER LEGGERE TUTTO SCARICA LA VERSIONE DIGITALE DEL QUOTIDIANO