GIBELLINA. In mezzo a tutte le installazioni artistiche a cielo aperto di Gibellina non riesce a mimetizzarsi il cantiere aperto e subito messo in fermo, che da più di un anno occupa gli spazi del Museo civico intitolato a Ludovico Corrao. Transenne, cumuli di sabbia, pietre divelte, rischiano di diventare parte del catalogo di arte e architettura contemporanea meta continua di visitatori da quando, nel 1980, venne inaugurata questa collezione permanente di dipinti e sculture. Solo che dal mese di marzo del l' anno passato è inaccessibile, causa lavori mai tra l' altro veramente avviati di ampliamento, completamento e ristrutturazione, l' itinerario che tra queste mura di cemento armato porta a confrontarsi con il genio dei più grossi calibri artistici della seconda metà del ventesimo secolo, tutti tra le strade da poco asfaltate di Gibellina Nuova ad ingegnarsi, su invito dello stesso Corrao nella doppia veste di sindaco e committente, per ridare un' anima alla Valle del Belice in piena ricostruzione dopo il terremoto del 1968. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI TRAPANI DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE