TRAPANI. La produzione è stata nella media: 100 mila tonnellate, la gran parte delle quali destinate al confezionamento del prodotto per il mercato estero. Alla Sosalt, la società trapanese tra le principali per la lavorazione e l'esportazione del sale marino (10 milioni di euro il fatturato), sono soddisfatti. «La nostra produzione ormai è consolidata, con una oscillazione del 5 per cento - afferma il direttore generale Roberto Badalucco - anche se abbiamo avuto, in passato, anni bui con una produzione di 75 mila tonnellate e anni estremamente positivi con picchi di 110 o 115 mila tonnellate». Per l’azienda ciò rappresenta continuità anche nella garanzia dell’occupazione e dell’indotto «Forniamo lavoro - aggiunge il presidente ed amministratore delegato Giacomo D’Alì Staiti - ad almeno 100 persone. In azienda abbiamo 48 unità fisse mentre gli stagionali sono almeno 5». L’azienda, «figlia» dell’antica e prestigiosa «Sies» anch’essa appartenuta alla famiglia D’Alì Staiti, gestisce gli impianti di estrazione che sorgono lungo l’antica «Via del sale», sulla fascia costiera che va da contrada «Ettore e Infersa» di Marsala alla Riserva di Trapani e Paceco, su una superficie di circa 800 ettari, rappresenta l’ottanta per cento di tutto il «mondo» del sale trapanese, il resto affidato a piccole imprese a conduzione familiare.