TRAPANI. I posti di lavoro, circa 40, dell’ex Cara (centro per gli immigrati) di contrada Milo a Trapani sono concretamente a rischio ed i sindacati incontrano il prefetto Leopoldo Falco per chiedergli un suo autorevole intervento. È questo in sintesi l’esito di un incontro che i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Confintesa ed Ugl hanno avuto con il rappresentante del Governo. In pratica, dopo la chiusura del Cara di Milo la situazione occupazionale ha fatto regsitrare concretamente l’esubero di circa 40 unità. E, subito dopo le manifestazioni di protesta di lavoratori e sindacati e gli incontri che gli stessi hanno avuto con i rappresentanti delle Istituzioni si era fatta strada l’ipotesi di trasformare il Cara in Hot-Spot (un centro di riconoscimento degli immigrati) che sarebbe servito ad evitare i licenziamenti da parte della cooperativa «Badia Grande» che gestiva la struttura. Infatti il prossimo mese avrebbe dovuto essere attiva sempre a Milo questo nuovo tipo di struttura, ma sembra che dall’alto sia stato deciso di portarla a Mineo in provincia di Catania. Da qui la presa di posizione dei sindacati: «In tal modo vengono a crearsi due grossi problemi -dice al riguardo Giuseppe Monaco di Confintesa -, quello occupazionale e la mancanza di un centro di identificazione degli immigrati, la cui mancanza potrà creare problemi di carattere sociale». DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE