TRAPANI. Prolungare la fascia oraria o l’estensione del periodo di apertura, ampliare i servizi nido e micronidi, ampliare i servizi integrativi di carattere di carattere socio educativo e costruire nuove strutture o ristrutturare quelle esistenti. Sono quattro delle azioni che i sindaci dei Comuni rientranti nel distretto socio-sanitario D 50, (Trapani, Erice, Valderice, San Vito, Buseto, Custonaci, Paceco e Favignana) avrebbero potuto realizzare con i circa 500 mila euro dei fondi Pac tornati al ministero dell’Interno perché inutilizzati. Per questo motivo Cgil, Cisl e Uil, unitamente alle associazioni di categoria dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilpensionati, hanno manifestato dianzi la sede del Comune. Nel corso del presidio unitario, poi, è stato anche distribuito un volantino nel quale sono state espresse le ragioni della protesta. «I sindacati – affermano Filippo Cutrona, Daniele De Luca ed Eugenio Tumbarello, rispettivamente segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil - chiedono da mesi di aprire un tavolo con i sindaci del distretto di Trapani per discutere della programmazione di Fondi Pac. E’ inaccettabile che parte dei soldi messi a disposizione dal ministero dell’Interno per l’attuazione dei Pac, i piani di intervento per i servizi di cura dei minori, siano stati restituiti». Al distretto D50 da Roma erano stati concessi un milione e 633 mila euro. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE