TRAPANI. Un manager specializzato nei rapporti con le compagnie aeree per la gestione dell’accordo di comarketing finalizzato al prosieguo dell’attività della Ryanair nell’aeroporto di Trapani-Birgi. La proposta è stata fatta dal senatore Antonio D’Alì, ieri mattina, nell’ambito dei lavori del coordinamento provinciale di Forza Italia. Per il parlamentare trapanese, infatti, «l’accordo di comarketing alla fine funzionerà, ma la gestione della vicenda non mi pare nelle mani adeguate». Da qui la proposta di «incaricare un grosso professionista». L’accordo sottoscritto dalla Camera di Commercio, «cabina di regia» di un’intesa tra tutti i Comuni del territorio e la società che gestisce il marketing della compagnia aerea irlandese prevede una quota annuale di 2.714.500 euro, compreso Iva, per 3 anni, per iniziative di promozione delle attrattive della provincia. Alla Camera di Commercio al momento sono arrivati soltanto 836.250 euro ma ai Comuni inadempienti rimane (ed in questo senso è stato dato a loro una sorta di ultimatum) ancora tempo per provvedere al pagamento delle loro quote fino al prossimo giorno 30 quando scadrà la terza trimestralità dell’importo complessivo. Forse ritenendo che difficilmente i Comuni potranno rispettare la scadenza, il segretario regionale di Ugl-trasporto aereo, Domenico De Cosimo, ha rilanciato l’allarme sul possibile abbandono dello scalo trapanese da parte di Ryanar e la preoccupazione per le ricadute occupazionali considerando che «sono 350 i lavoratori e le lavoratrici coinvolti». La proposta di D’Alì è sembrata, quindi, una risposta indiretta a queste preoccupazioni ribadite dal segretario dell’Uti/Ugl provinciale, Franco Fasola, con l’assicurazione che saranno messi in campo «tutti gli strumenti necessari» e «ogni iniziativa sindacale opportuna». «Io sono ottimista per natura - ha aggiunto il senatore di Forza Italia, che è anche il coordinatore provinciale del partito - e rimango convinto che non ci sarà alcuna defezione da parte di Ryanair ma bisognerà praticare tutte le strade percorribili, anche in direzione della Comunità europea perché i bandi per i voli siano realmente aperti a tutte le compagnie».