TRAPANI. È partita anche quest’anno la campagna di raccolta del sale all’interno della Riserva naturale Saline di Trapani e Paceco, gestita dal WWF Italia per conto della Regione Siciliana. All’interno della riserva, infatti, sono tuttora attive una decina di saline, tutte di proprietà privata che, insieme a quelle di Marsala, danno un prodotto di altissima qualità ed apprezzato in tutto il mondo. In alcune di queste saline le famiglie che da generazioni “coltivano” il sale ancora oggi lo raccolgono utilizzando metodi artigianali che ci riportano indietro nel tempo, ma che garantiscono al consumatore un prodotto d’eccellenza. Il sale marino trapanese, ormai da anni è un consolidato presidio Slow Food, e recentemente ha avuto il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta).
La riserva trapanese rappresenta un felice connubio tra conservazione di attività economiche tradizionali e conservazione della biodiversità. In questo periodo infatti, oltre alla consueta presenza di avifauna migratoria, è possibile vedere i giovani delle specie nidificanti, tra cui avocette, cavalieri d’Italia, fraticelli, oltre all’ormai consolidata presenza di grandi gruppi di fenicotteri, che sostano in quest’area ricca di cibo durante il loro percorso migratorio tra Europa e Africa.
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