
TRAPANI. La salvaguardia del porto arriva all’attenzione della Regione. Mimmo Fazio, nella qualità di parlamentare regionale, infatti, ha depositato una mozione che impegna il governo regionale a verificare se il progetto di riforma sia mai stato prefigurato agli uffici, organismi o rappresentanti politici della Regione, ad intervenire per tutelare gli interessi del porto trapanese ed a sostenere tutte le iniziative politiche conseguenti affinché il porto trapanese mantenga la sua autonomia gestionale rispetto a quello di Palermo. L’ipotesi prospettata da Vincenzo Cannatella, presidente dell’Autorità Portuale di Palermo, in merito all’espansione della sua amministrazione in modo da inglobare anche il porto di Trapani, destinandolo ad approdo strategico per il traffico merci con container, non convince gli operatori portuali e neanche lo stesso parlamentare regionale il quale, attraverso la mozione, cerca di tutelare il porto e, con esso, l’economia trapanese. Fazio, infatti, fa presente che “il porto costituisce un enorme indotto economico per l’intera città” ed “è opinione degli operatori portuali trapanesi, delle associazioni di categoria imprenditoriali e degli organismi sindacali del capoluogo che, con l'accorpamento a Palermo, il porto trapanese verrebbe penalizzato perché subordinato a scelte e interessi "altrui" ed estranei agli indirizzi ed orientamenti di politica gestionale che in atto muovono l'economia del porto trapanese”. Per l’ex sindaco, quindi, questa proposta di accorpamento “trova contrari non solo gli addetti ai lavori, ma l'intera città, già privata dell’autorità portuale, ed in prospettiva, secondo quanto anticipato dal Presidente Cannatella, privata della gestione in autonomia del suo porto”. La vicenda legata alla soppressione dell’Autorità portuale risale al 2007 quando il governo nazionale decisa la messa in liquidazione con tanto di proteste dei trapanesi.
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