TRAPANI. Il Comune non dovrà versare nelle casse della Regione circa 667 mila euro che questa pretendeva di riscuotere come compartecipazione ai costi relativi ai trattamenti di mantenimento lungo-assistenziale dei pazienti disabili cittadini trapanesi in regime residenziale e semi-residenziale. Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo regionale (magistrati Nicolò Monteleone, Giovanni Tulumello e Giuseppe La Greca), che ha accolto il ricorso presentato dal Comune contro una decisione che, a detta dell'Ente locale, avrebbe violato le competenze e gli oneri per quella tipologia di prestazioni e che aveva affidato all'avvocato Carlo Sammartano il mandato di essere tutelato.
«Si tratta di una decisione - commenta il sindaco Vito Damiano - che viene a sanare una irregolarità compiuta in danno del nostro Ente e di soggetti che sarebbero stati fortemente danneggiati». Con un proprio decreto del 2 settembre del 2013, l'Assessorato per la Salute della Regione aveva scaricato sui Comuni l'onere della co-partecipazione ai costi per quel tipo di prestazioni. Della retta quotidiana di 113 euro prevista per l'internato, la quota parte a carico dell'Ente locale sarebbe stata di 34 euro. «Considerata la gravosità e l'impossibilità di fronteggiare quella nuova spesa, mi sono rivolto all'Anci Sicilia, convinto che anche gli altri Comuni si sarebbero trovati nella stessa condizione. Invece non ho ricevuto alcun riscontro in questo senso e tuttavia - ricorda Damiano - ho deciso di procedere».
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