PANTELLERIA. Duecento creditori di Pantelleria dell'ex Finanziaria Meridionale Popolare avranno un risarcimento complessivo di circa un milione e mezzo di euro. E' questa la somma che il Ministero di Grazia e Giustizia è stato condannato a pagare ai ricorrenti dalla corte di appello di Caltanissetta per ritardi nei nel processo fallimentare. La sezione unica civile della corte di appello di Caltanissetta era composta dai magistrati dottor Cesare Zucchetto, Presidente, dal dottor Andrea salvatore Catalano e dal dottor Alberto Davico consiglieri. E' una lunga storia quella della Finanziaria Meridionale Popolare a Pantelleria che, oltre che nell'isola, aveva altre sedi a Trapani e Montallegro in provincia di Agrigento. Il suo fallimento aveva messo in seria difficoltà molti risparmiatori tra cui numerosi contadini. Attratti da promesse di interessi fuori dal mercato e da qualsiasi logica, come era successo in molte parti della Sicilia e d'Italia negli anni ottanta, la finanziaria aveva rastrellato risparmi di povera gente che li aveva distolti dai guadagni meno significati, ma sicuri di banche e Poste Italiane. I risparmiatori di Pantelleria, comunque, non si diedero per vinti e crearono un comitato spontaneo guidato da Anna Gabriele (ora defunta) e Pino Li Vigni. I risultati in questi 30 anni di battaglie legali sono stati molteplici. Prima l'individuazione dei responsabili, alcuni dei quali finirono in galera e vennero privati dei loro beni privati, poi il ricorso alla corte d'appello di Caltanissetta per avere riconosciuto i ritardi da parte dello Stato nella gestione del fallimento. Proprio la Corte d'Appello di Caltanissetta, vincolata da due sentenze di Cassazione, ha riconosciuto ora a 200 ricorrenti di Pantelleria (Reg. Decr. 24/15 del 19 gennaio del 2015) un risarcimento di 7.833 euro ad ognuno. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA.