TRAPANI. L’amministrazione comunale, mentre stamani riprenderà in Consiglio l'acceso confronto sulla nuova tassazione locale, ritorna a bussare a quattrini nei confronti degli operatori turistici. Con una nota dai toni garbati, ma perentori, ricorda, infatti, ai gestori delle strutture ricettive che entro il giorno 15 "bisogna effettuare il versamento relativo al 2° periodo, 1 giugno - 31 agosto" dell'imposta di soggiorno e che, "contestualmente occorre presentare la dichiarazione periodica". Si tratta della cosiddetta tassa di soggiorno che è stata istituita dall'amministrazione presieduta dal sindaco Vito Damiano nell'ambito delle disposizioni in materia di federalismo municipale, a decorrere dal 1° gennaio 2014 ed il cui relativo regolamento è stato approvato con deliberazione del Consiglio comunale. Sulla base di esso, sono state individuate tre fasce in base al costo della camera: la prima, di 50 centesimi, è per importi fino a 35 euro a notte; la seconda, per un euro, è relativa alle tariffe tra i 35 e i 70 euro e la terza fascia, per 1,50 euro, è per i prezzi superiori ai 75 euro a notte. Vale la pena ricordare che, tra gli altri, non sono tenuti al pagamento i bambini fino a dieci anni, i disabili ed i malati (e chi li accompagna) che effettuano terapie in strutture del territorio comunale, oltre agli autisti dei pullman ed agli accompagnatori turistici. In base al regolamento approvato dal Consiglio, inoltre, l'imposta non si paga nel periodo che va dal 10 gennaio al 20 marzo e dal primo novembre al 20 dicembre. "Gli introiti dell'imposta - ribadisce l'amministrazione comunale - serviranno per finanziare gli interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, e per la manutenzione e fruizione dei beni culturali ed ambientali ed i relativi servizi pubblici". A suo tempo si era "giustificata" per l'introduzione dell'imposta con "la consistente riduzione dei trasferimenti erariali". G.Di.
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