«Il più moderno degli antichi: Plauto si è posto domande che resistono nei secoli, pensate all’intervento continuo degli dei sull’umanità, sono gli algoritmi, i social, gli Elon Musk della situazione, coloro che influiscono sulla nostra vita».
L’attualità della scrittura teatrale e dei temi cari a Plauto, come la condanna alla guerra e a chi la provoca, sono al centro di questo allestimento di Anfitrione firmato da Emilio Solfrizzi, in scena nei panni del servo Sosia. Tanti applausi e cavea piena ieri sera al Teatro Antico di Segesta dove la commedia ha debuttato e sarà replicata fino a lunedì per il Segesta Teatro Festival firmato da Claudio Collovà.
In scena anche Simone Colombari, Sergio Basile e Rosario Coppolino, Viviana Altieri, Cristiano Dessì e Beatrice Coppolino. La trama ruota attorno al comandante Anfitrione e al suo servo Sosia che tornano a casa dopo una lunga campagna militare. Giove, affascinato dalla bella moglie di Anfitrione, Alcmena, decide di ritardare il ritorno del soldato per assumerne l’aspetto e conquistarla la donna. Nel frattempo, il vero Anfitrione ignaro, si scontra con Sosia e si sviluppano una serie di equivoci, situazioni buffe e colpi di scena. Inganni che creano una girandola di situazioni esilaranti in cui i personaggi si confondono sulla vera identità di chi hanno di fronte. Si ride parecchio e si riflette anche un pò.
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