
Il Segesta Teatro Festival 2025 inaugura la sezione musicale del Tempio con il concerto in programma mercoledì 30 luglio alle 21.30: sul palco si esibirà il quartetto Pipya And The Gang Band, composto da Federico Pipia (chitarra, live electronics), Marco Ardizzone (sax, live electronics), Ruggero Di Luisi (batteria, percussioni) e Antonio Freno (tastiere, sintetizzatori). Insieme portano una proposta sonora raffinata e immersiva, pensata per dialogare con la solennità e la bellezza immortale del Tempio.
Una data attesa per la band, quella del Segesta Teatro Festival, che segna il ritorno nella terra d’origine dopo anni di viaggi e sperimentazioni in Italia e all’estero. Il gruppo unisce l'energia dell'improvvisazione alla forza evocativa della composizione, intrecciando una forma mentis elettronica a strumenti acustici. Il risultato è un flusso continuo in cui dialogano una radice fortemente mediterranea ad una componente acida e astratta. L’unicità della location – uno dei luoghi archeologici più affascinanti del Mediterraneo – moltiplica la portata visiva ed emotiva del concerto, rendendolo un appuntamento irripetibile.
Pipya, pseudonimo di Federico Pipia, è un compositore, produttore e musicista Palermitano. Attivo in diversi ambiti artistici, con questo alias propone una visione della musica elettronica e strumentale che ibrida le esperienze più interessanti delle scene underground europee con un approccio compositivo ampio e complesso, mettendo insieme influenze IDM, Art Rock, Post Jazz, Avant-garde e Alternative Pop in percorsi musicali dinamici e fortemente narrativi. Attualmente al suo terzo LP, ha ricevuto interessi nazionali e internazionali, ed è attualmente in tour sia in solo che in quartetto.
Parallelamente alla ricerca solista, il progetto trova nella Band una forma di espressione collettiva capace di amplificarne la visione sonora. I componenti del gruppo, pur provenendo da esperienze musicali diverse, condividono una visione della musica, del suono e dell'improvvisazione simile; da quest'unione scaturisce un sound che incrocia Musica Elettronica, Clubbing, Post Rock, Prog, New Jazz e Avantgarde, creando un wall of sound in cui si sommano sintetizzatori, bassi corposi, batterie acustiche ed elettroniche, sax trasfigurati e chitarre distorte.
Il recente riconoscimento internazionale ottenuto come band residente del Montreux Jazz Festival 2024 conferma la forza e la maturità di un progetto che riesce a tenere insieme la visione, la tecnica e l’intuizione.
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