È morto a 90 anni l’ultimo pittore di carretti siciliani, Felice Scirè, che da qualche tempo si era trasferito dalla frazione di Tre Fontane a Castelvetrano, sua città natale. Allievo della scuola della famiglia Ducato di Bagheria, aveva trasformato la sua casa in un vero laboratorio di pittura e d’esposizione, per non far disperdere la memoria.
Quadri, cavalletti, sponde di carretti, pennelli e colori per disegnare le scene epiche dei paladini di Francia, della Cavalleria rusticana e del ciclo dell’Orlando Furioso. Scirè è stato l’ultimo testimone della Scuola Ducato, una delle più importanti per il lavoro di decorazione dei carri siciliani, protagonista di uno dei primi documentari girati dal regista Giuseppe Tornatore, poi vincitore dell’Oscar con «Nuovo cinema Paradiso».
«A 5 anni ho iniziato a seguire mio papà Tommaso che frequentava già Michele e Domenico Ducato - aveva raccontato in un'intervista - li vedevo dipingere e così ho imparato manualità, uso dei colori, tecniche».
Scirè imparò l’arte sul campo, che esprimeva sui carretti siciliani e sulle tele. «Abbandonai la scuola per dedicarmi all’artigianato, così a 12 anni divenni allievo della bottega Ducato di Bagheria. Ho conosciuto Renato Guttuso e ho ancora lucidi i ricordi di quando lui dipingeva e io, giovane apprendista, gli tenevo la tavola coi colori», raccontava Scirè tre anni fa. Poi è emigrato in Svizzera e in Australia, prima di far rientro in Sicilia, a Castelvetrano, dove ha continuato a dipingere.
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