Per la Sezione Musica del cartellone della seconda edizione del Segesta Teatro Festival, con direttore artistico Claudio Collovà, che si svolgerà dal 28 luglio al 27 agosto all’interno del Parco Archeologico di Segesta diretto da Luigi Biondo, sono dieci gli spettacoli musicali in programma, dei quali due Prime nazionali, con artisti di ampio respiro creativo che attingono tanto alla tradizione classica quanto a quella contemporanea, non trascurando le influenze del bacino del Mediterraneo.
La sezione musicale è una dei tre segmenti su cui è suddiviso il Segesta Teatro Festival, che si compone anche della Sezione Teatro e della Sezione Danza, per un totale di 14 rappresentazioni teatrali, 10 concerti, 4 spettacoli di danza: in tutto 28 appuntamenti in cartellone (36 con le repliche).
L’apertura del Festival sarà affidata proprio alla musica, venerdì 28 luglio, con Alice che presenterà al Teatro Antico una nuova tappa del tour legato all’ultimo album Eri con me. Alice canta Battiato, il più recente capitolo del suo pluridecennale sodalizio con l’indimenticabile Maestro che ha rivoluzionato la canzone d’autore italiana, e non solo. Ancora una volta, dunque, la personalità vocale unica di Alice si fa strumento della musica di Franco Battiato, insieme a Carlo Guaitoli, pianista e direttore d’orchestra, già speciale collaboratore di Battiato stesso per oltre vent’anni, con alcune novità sia nella scaletta che nella formazione, arricchita dal violoncello di Chiara Trentin.
Mercoledì 2, invece, si esibirà al Tempio di Segesta uno dei testimoni ai più alti livelli del jazz italiano e internazionale: Lino Patruno con un progetto dedicato al primo grande violinista della storia del jazz Joe Venuti e al chitarrista Eddie Lang. Entrambi di origini italiane, Giuseppe “Joe” Venuti siculo e Salvatore Massaro “Eddie Lang” molisano, sono stati i massimi esponenti del Dixieland, nonché due icone del jazz “bianco”. Tra composizioni di Porter, Gershwin, Bechet, Goodman, Venuti, Lang, Patruno sarà affiancato da una band composta da chitarra, contrabbasso, batteria, vibrafono, voce e il violino del trapanese Mauro Carpi, considerato un vero discepolo di Joe Venuti.
Si torna nel Teatro Antico, venerdì 4, per il concerto di Giovanni Sollima, violoncellista di fama internazionale e compositore italiano tra i più eseguiti nel mondo. Una rara “reunion” della Giovanni Sollima Band, ensemble elettroacustico fondato durante il periodo newyorkese tra la fine degli anni ‘90 e il 2000, il cui nome è stato suggerito al musicista da Philip Glass. Violoncello, trio d’archi, tastiere e percussioni per un programma che, a parte la presenza integrale di Spasimo, sintetizza il percorso compositivo del poliedrico musicista e compositore e la condivisione avvenuta negli anni newyorchesi con l’ensemble e con gli ‘storici’ Riccardo Scilipoti, pianista e tastierista, e il percussionista Giovanni Caruso che in diverse occasioni ha ideato degli strumenti ad hoc non tralasciando l’uso del corpo e il beatbox. Gli altri musicisti della band sono: il violinista Andrea Cirrito, il violista Francesco Montalto, la violoncellista Alice Mirabella.
Il primo weekend di programmazione del Segesta Teatro Festival, domenica 6 al Teatro Antico, vedrà protagonista Stefano Bollani con Piano Solo: un viaggio tra i tasti del pianoforte, per una musica che non conosce confini, sconfessa i generi musicali e si nutre di tutti quei momenti magici con artisti straordinari che il pianista ha incontrato sui palchi di tutto il mondo. Quando Bollani sale sul palco con il suo Piano Solo esiste una sola regola: rendere omaggio all’arte dell’improvvisazione grazie all’unione sempre nuova di tutte le note messe insieme in questi venti anni di Jam session.
L’alba di domenica 13 agosto le giovanissime coriste dell’Aeolian Vocal Ensemble, diretto da Monica Faja, si esibiranno, in prima nazionale, nel Teatro Antico di Segesta insieme ai musicisti dell’Officina Barocca Siciliana, diretta da Roberta Faja ne L’inCanto dell’aurora, un concerto che mette a confronto atmosfere musicali tipicamente settecentesche e sonorità assai più recenti di area classico-contemporanea.
Il 16 agosto il pubblico si sposterà al Tempio per ascoltare le composizioni di Salvatore Bonafede, pianista e compositore palermitano per il teatro e il cinema con i registi Daniele Ciprì e Franco Maresco, con i quali ha vinto un David di Donatello per la miglior colonna sonora. Nel solco di quell’aspirazione declinata in varie forme verso il Sacro, al superamento degli orrori, della violenza e delle meschinità umane di oggi, che caratterizza il Festival, Dream and Dreams insegue quella tensione metafisica che consente al suo autore ed esecutore di adottare la musica come pura forma d’arte, dandole una dimensione eterna.
Seconda alba in musica, domenica 20, per il concerto di Jamel Chabbi D’autres rivages che richiama l’idea del métissage, di una cultura mediterranea condivisa e accomunante. Frutto di una lunga ricerca condotta da Chabbi attraverso fonti storiche e musicali, è un viaggio di condivisione di identità culturali comuni con epicentro e punto di partenza la sua Tunisia. Le canzoni e musiche in programma valorizzano il patrimonio tunisino-libico-algerino-siciliano, cui si affiancano composizioni originali di Chabbi, intonate sulle parole del poeta Mario Scalesi, nato a Tunisi da famiglia siculo-maltese, e del poeta Flaviano Pisanelli, dedicate alla lentezza fascinosa e immutabile della Tunisia, nell’epoca coloniale di Scalesi come nella vita di oggi.
Spazio agli artisti under 35 mercoledì 23 al Tempio di Segesta dove si esibirà Nubras, ensemble internazionale di giovani musicisti poco più che trentenni, che si dedica alla costruzione di un ponte tra musica colta occidentale e le tradizioni sonore di Balcani e Medio Oriente, unendo musicisti provenienti dal mondo della classica, del jazz e della musica popolare.
Ancora una Prima nazionale, giovedì 24 al Tempio di Segesta, con il Duo Lopez - Arevalos, composto dalla cantante e attrice Camilla Lopez e il pianista compositore Matteo Ramon Arevalos che presenteranno Teleion, una peregrinazione nell’universo della musica in gran parte sconosciuto dell’antica Grecia, con l’aiuto della traduzione e traslitterazione di Dimitris Soukoulis.
A chiudere il viaggio nella sezione musica, venerdì 27 al Teatro Antico, un tributo al disco capolavoro di Fabrizio De André La buona novella, rivissuto e reinterpretato in siciliano da Francesco Giunta, poeta, cantautore e cantastorie, appassionato linguista e maestro di cunto. “La buona novella in siciliano è un atto d’amore”, ha detto Dori Ghezzi che per l’occasione sarà presente a Segesta, insieme a una rappresentanza della fondazione De Andrè, per salutare il pubblico e introdurre il concerto.
La buona novella è un omaggio corale tutto al femminile per voci, pianoforte, violoncello e percussioni. Francesco Giunta dirige questa meravigliosa opera, di nuovo vibrante e moderna, antica e necessaria e insieme a lui le voci di interpreti sensibili come Cecilia Pitino, Alessandra Ristuccia, Laura Mollica, Giulia Mei, Valeria Graziani, accompagnate al pianoforte da Beatrice Cerami, al violoncello da Daniela Santamaura, alle percussioni da Virginia Maiorana e Federica Russo.
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