Al via i lavori di restauro di due dipinti su tavola raffiguranti «San Pietro e San Francesco d'Assisi» del Museo Regionale «Conte Agostino Pepoli» di Trapani. L'intervento, a cura della Soprintendenza ai Beni Culturali, ma con fondi regionali stanziati in attuazione di programmi operativi nazionali, sarà effettuato dalla ditta «RestaurArte» di Belinda Ciambra di San Cataldo (Caltanissetta) che è stata incaricata con la procedura dell'affidamento diretto, per un corrispettivo di 13.420 euro (9.933 + I.V.A.). L'atto è stato perfezionato dalla soprintendente di Trapani Mimma Fontana che ha condiviso quanto proposto dal responsabile del Procedimento, il funzionario direttivo Bartolomeo Figuccio. Il contratto con «RestaurArte» è stato firmato lo scorso giorno 22. Si tratta di due opere, degli inizi del XVI secolo, del pittore viterbese Antonio del Massaro detto del Pastura. Le tavole raffiguranti «San Pietro e San Francesco d'Assisi» si trovano nella sezione dei Dipinti, ubicata al primo piano del Museo, che ospita opere di un arco cronologico molto ampio, che va dal Tardo Medioevo al XX Secolo. Alla mano del Postura sono riferite, in realtà, tre tavole, già parte di un polittico smembrato, raffiguranti la Madonna in trono con Bambino oltre che San Pietro e San Francesco d’Assisi. «Nell’elegante linearismo delle figure», scrivono i critici d’arte, le tre tavole «presentano numerose affinità con la maniera del Pinturicchio», il grande pittore perugino con il quale il Postura collaborò nella decorazione degli appartamenti Borgia in Vaticano. Nel percorso espositivo della sezione Dipinti del Museo Pepoli è custodito un altro San Francesco, attribuito al maestro veneto Tiziano Vecellio, «San Francesco riceve le stimmate», che un tempo si trovava nella chiesa dedicata al Santo. Il Museo, intitolato al suo fondatore, il conte Agostino Sieri Pepoli (5 agosto 1848 – 21 marzo 1910), ha sede nei locali dell’ex Convento dei Padri Carmelitani, attiguo al Santuario di Maria Santissima Annunziata, dove è conservato il celebre simulacro della Madonna di Trapani, attribuito allo scultore Nino Pisano (1360 circa). Costruito (1906-1908) ed istituito come Museo Civico, ha avuto come prima dotazione opere della collezione privata del letterato e mecenate fondatore. Nel 1925 il Pepoli è diventato, quindi, Regio Museo e, dopo la seconda guerra mondiale Museo Nazionale. È, infine, Museo Regionale dal 1977, a seguito della regionalizzazione dei Beni Culturali siciliani. Con le tre principali sezioni, Dipinti, Marmi e Arti industriali, conta anche le più recenti Scultura Rinascimentale e Memorie del Risorgimento