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Alle Orestiadi di Gibellina "My name is Zaki", una performance sull'attivista egiziano detenuto

Una immagine del ricercatore egiziano Patrick George Zaky

Le Orestiadi di Gibellina aderiscono all’appello di scarcerazione di Patrick Zaki, l'attivista egiziano detenuto nelle prigioni del Cairo dal 2018, da parte di tutta la comunità internazionale e alla petizione per concedergli la cittadinanza italiana attraverso il progetto, in scena in prima nazionale venerdì 23 luglio (alle ore 21.00) al Baglio di Santo Stefano, «My name is Patrick Zaki - 45 days» di Alessandro Ienzi, vincitore della quarta edizione del Premio #cittàlaboratorio 2021 giovani artisti siciliani - Città di Gibellina.

Il Premio, in collaborazione con l’Associazione Culturale Scena Aperta di Palermo e il sostegno del Comune di Gibellina, nasce con lo scopo di valorizzare i giovani autori, registi, coreografi, attori under 35 e i diversi linguaggi della scena teatrale siciliana.

«My name is Patrick Zaki - 45 days», che ha vinto per l'impegno politico e civile mostrato nella scelta di raccontare una storia drammatica e così tristemente attuale nell’ambito della lotta per il riconoscimento dei diritti, è una performance dedicata all’attivista attualmente detenuto nella prigione di Tora al Cairo, di cui si chiede con forza la liberazione e il cui caso è attualmente oggetto della mobilitazione di tutto il mondo. In un contesto geopoliticamente liquido e interconnesso, la vicenda di Zaki, è occasione di coesione e di lotta comune verso una società più conforme a diritto e ai principi di eguaglianza, parità, libertà d’espressione e democrazia.

La performance narra di Patrick Zaki, della sua condizione di detenuto e della violenza insita nell’assurdo sistema egiziano di riconferma della detenzione ogni 45 giorni e in assenza di qualsiasi prova. Patrick Zaki è un cittadino egiziano, attivista per i diritti umani, studente dell’Alma Studiorum di Bologna, detenuto con l’unica colpa di custodire e promuovere i valori della democrazia.

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