La donna al centro della città. Le donne come esempio e come madre. «Non vorremmo che si cadesse nella banale proporzione che madre sia semplicemente mamma perché non è questo quello che noi facciamo». Andreana Patti e Rosalia d’Alì, donne dell’Amministrazione, sottolineano e difendono la scelta di inserire anche la locuzione «madre» nel progetto finanziato attraverso la democrazia partecipata con 35 mila euro. «Trapani è donna… e madre» è un progetto che da anni va avanti, prima intitolato semplicemente «Trapani è donna».
« L’essere madre – spiega Andreana Patti – in questo caso non è un riferimento alla corporeità o alla genitorialità o alla procreazione: essere madre significa essere il simbolo di una dedizione nei confronti non soltanto dei propri figli ma anche dei propri alunni, dei propri clienti oppure della propria città, della propria comunità. Essere madre – continua l’assessora alle pari opportunità - significa poterlo essere anche da uomo: conosco uomini che dopo una grave perdita sono diventati «madri» delle proprie sorelle o di propri fratelli. Madre non è né un mestiere né bisogna confonderlo in maniera semplicistica con la procreazione».
Insomma, il Comune di Trapani ha voluto aggiungere la parola «madre» al progetto culturale che si svilupperà il prossimo anno. «Trapani è donna…e madre è un progetto molto ampio che fa parte del programma di questa amministrazione – afferma l’assessora Rosalia d’Alì - e che vogliamo far diventare un progetto culturale fisico con la strutturazione di un evento importante che metta la donna al centro della città. Un evento che duri dai 5 ai 7 giorni, un festival che possa rendere Trapani capitale delle donne con il racconto di tante storie, attraverso la presentazione di libri, attraverso dibattiti e incontri».
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