Una partenza stentata a Marsala per la Fase 3. Il Museo e il Parco archeologico regionale sono ancora chiusi al pubblico perché non ancora attrezzati con tutte le necessarie misure di sicurezza anti Covid-19. E probabilmente così sarà ancora per un’altra settimana.
«Proprio in questi giorni - dichiara il direttore Enrico Caruso - abbiamo cominciato a ricevere le visiere per il personale e altri articoli sanitari, ma mancano ancora le disposizioni specifiche per riaprite le porte ai visitatori».
Tra il Parco archeologico e il Comune di Marsala c'era stato un accordo per autorizzare la visita soltanto ai reperti che sono all’aperto, facendo entrare i visitatori non dal museo, ma dall’ingresso lato Piazza della Vittoria (Porta Nuova), ma i lavori di adeguamento della struttura all’interno della quale deve operare il personale che si occupa della biglietteria hanno richiesto più tempo del previsto. Sono stati ultimati, infatti, soltanto ieri.
«Lunedi mattina - dice ancora il direttore Enrico Caruso - avremo un incontro con il sindaco Alberto Di Girolamo per disciplinare la riapertura. Spero, inoltre, di avere le disposizioni finali dalla Regione e riaprire contestualmente dai due ingressi sia il Parco e che il Museo».
Tra i più importanti reperti esposti nel museo realizzato nell’ex stabilimento vinicolo Baglio Anselmi, sul lungomare di Capo Boeo, anche l’unico esemplare al mondo di "Nave punica" giunta ai nostri giorni e dal dicembre 2015 anche la «nave oneraria tardo-romana» rinvenuta nel 1999 nei bassi fondali di fronte il lido di Marausa, al confine tra i Comuni di Marsala e Trapani, ma recuperata nel 2008 con le numerose anfore africane cilindriche che aveva a bordo.
Altro pezzo pregiato è la statua in marmo «Venere Callipigia» ritrovata nel gennaio 2005 sotto terra nei pressi della vicina chiesa di San Giovanni al Boeo. All’interno del parco, invece, tra gli altri reperti, spicca la «Villa romana», con mosaici con scene di caccia, e il decumano massimo.
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