Aperto il cantiere per la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2021. «Alle polemiche strumentali di taluni ed allo scetticismo politico di altri, nel nostro impegno quotidiano preferiamo rispondere con l'operosità e la determinazione tipiche delle formiche. Per essere chiari: non si tratta solo di enfatizzare l'orgoglio della città di Trapani e dell'intero comprensorio trapanese, dando voce a chi non vuole rassegnarsi a far parte, e non solo dal punto di vista geopolitico, di una Città fanalino di coda in Italia e in Europa. L'obiettivo principale è provare a mettere insieme chi in questo territorio lavora per farlo risorgere».
Con queste parole il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida rispedisce al mittente le critiche nate dopo la scoperta che anche Trapani è candidata a Capitale Italiana della Cultura 2021.
«Non occorre - scrive il primo cittadino - solo rimuovere la polvere della cattiva amministrazione, ma anche, e forse in primo luogo, rimuovere l'oblio che ha coperto, fino a renderle opache, le nostre bellezze, minando in maniera pesante le speranze di riscatto di questa città e dell'intero territorio. Proprio per questo, bisognerà partire dalla riscoperta di un valore fondante, cioè il fatto che siamo figli di una storica cultura multietnica euromediterranea che, grazie al mare, ha consentito lo scambio di idee e di saperi, anche con chi ha sempre vissuto oltre l'orizzonte».
L'iniziativa «Capitale italiana della cultura» è volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura.
L'articolo completo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia di oggi.
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