La significativa permanenza a Mazara dei Gesuiti, tra monumentalità, intellettualità, festini, miracoli attribuiti a San Vito e teatro urbano, ha segnato un'epoca a cavallo tra il 1600 e la fine del 1700. Circa vent'anni è durata soltanto la costruzione del grandioso Collegio dei Gesuiti, diretta dagli architetti Giacomo Napoli ed Angelo Italia.
La prima pietra fu posata nel dicembre 1675. Spicca tra i Gesuiti di quel tempo, la figura di un gesuita mazarese, Nicola Antonino Natale Cardenas della Compagnia di Gesù, noto come padre Natale Cardenas, che nasce a Mazara il 3 Agosto 1686 da Giovanni e Veronica Cardenas. Entra nell'ordine dei Gesuiti il 12 novembre 1701, ed esercita il noviziato a Messina.
Il 15 agosto 1719 fa la solenne professione di quattro voti; quindi inizia il suo sacerdozio presso il collegio di Mazara, dove rimane stabilmente fino alla sua morte avvenuta il 19 aprile 1754. A padre Natale Cardenas va riconosciuto il merito, fra gli altri, di aver dato avvio alla tradizione della processione di San Vito a mare, che ancora oggi ha luogo, sia pure con modalità diverse, nello specchio marino antistante la città.
E non è un caso che questa apertura dell'atto devozionale verso il mare abbia inizio in corrispondenza della nuova economia marinara che affiora a Mazara anch'essa grazie al suggerimento imprenditoriale dei Gesuiti, alla metà del Settecento, fino a superare, nel corso dell'Ottocento, quella prevalentemente rurale che aveva caratterizzato per secoli la vita della citta. "La processione “ideale” - dice il professore Giovanni Isgrò che ha scritto un saggio sulla presenza dei Gesuiti a Mazara - fu caratterizzata dalla presenza di centinaia di figuranti riccamente vestiti, recanti simboli riguardanti la storia delle citta più importanti della Sicilia. Seguivano i sette Vizi capitali accompagnati da personaggi che si distinsero in ciascuno di essi e quindi da nove Virtù. Chiudevano lo spettacolare corteo la città di Mazara e San Vito a cavallo con una schiera vittoriosa di angeli armati, a ricordo della difesa della citta dall'assedio dei saraceni avvenuta nel 1440. Da ultimo sfilava il carro trionfale con i santi protettori Vito, Modesto e Crescenzia".
La notizia completa nel Giornale di Sicilia in edicola
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia