Weekend di teatro e musica nell’ambito del Calatafimi Segesta festival Dionisiache 2019. Da domani a domenica alle 19.45, in scena il teatro plautino con la commedia Trinummus (Le Tre Monete), regia e con Domenico Pantano. Sempre domani sera, alle 22, sulla collina del tempio, «Broadway 2.0», proposto da Kate Worker, voce, e Riccardo Randisi, al piano, con Marco Zammuto al contrabbasso, Fabrizio Giambanco alla batteria, Davide Rizzuto al sassofono. Sabato 24, alle 21.30, sulla collina del tempio, per 'conversazioni d’autorè il giornalista Alberto Stabile dialogherà con Jana Cardinale di «Medio Oriente in fiamme: dallo Yemen al Golfo persico, dalla Libia all’Iran con 12 milioni di persone in fuga dai conflitti. Introduce Rossella Giglio, direttore del Parco archeologico di Segesta. A seguire, alle 22.30, arriva «Music from Myths», composizione e produttore Salvo Ferrara. Con Salvo Ferrara, piano-synths, Fabio Ferrara, primo violino, Pippo Di Chiara, secondo violino e tastiere, Gaspare D’Amato, viola, Andrea Rigano, violoncello, Agostino Cirrito, sax, akay ewi, e Cristiano Nasta, live set-up programming e sound. Ingresso libero. A seguire, alle 00.30, ultima notte bianca con il concerto di Pietro Adragna, 31 anni, di Erice, fisarmonicista italiano, concertista di livello internazionale, proclamato campione del mondo di fisarmonica nel 2009 e nel 2011, che ha cominciato a studiare la fisarmonica, nella sua città, a soli 6 anni, con il maestro Salvatore Graziano. Domenica 25, all’alba alle 5, Iaia Forte è "Penelepe" con la regia di Giuseppe Argirò. Liberamente ispirato all’Odissea di Omero, lo spettacolo di portata affabulatoria che si radica nell’impegno civile, è un viaggio ironico e struggente attraverso i luoghi visitati da Ulisse e raccontati dalla voce femminile di Penelope, Iaia Forte, che con abile trasformismo vocale, veste i panni dei personaggi coinvolgendo gli spettatori nel gioco teatrale delle diverse metamorfosi. Infine, domenica sera alle 21.30, «L'osso che canta in Sicilia», una fiaba di magia tra oralità e scrittura. Conferenza spettacolo ideata da Sergio Bonanzinga (Università degli Studi di Palermo), con la partecipazione di Francesca Chimento, Barbara Crescimanno e Michele Piccione. Introduce Rossella Giglio, direttore del Parco archeologico di Segesta. Con il titolo convenzionale «L'osso che canta» si usa indicare una fiaba di magia diffusa in tutta l'area europea. Nel corso della conferenza-spettacolo verranno letti e drammatizzati i testi del cuntu attestati nella letteratura folklorica ed etnomusicologica (Gonzembach, Pitrè, Grisanti e Favara) e mostrati i filmati di alcuni fra più significativi esempi rilevati nella tradizione orale contemporanea.