L'appuntamento è per domani alle 19.15 al Teatro Antico di Segesta con Le Rane di Aristofane. Un classico del teatro greco per il Calatafimi Segesta Festival - Dionisiache 2018. Si tratta di una parodia della decadenza politica e culturale dell'Atene dell'epoca del 405 a.C., ma soprattutto una riflessione sul teatro e sulla vita morale e sociale. Aristofane guarda con nostalgia al passato perché sia evidente il vuoto del presente. Protagonista è Dioniso, il dio del teatro, che qui non è più il seducente straniero delle Baccanti ma un patetico personaggio in cerca d’autore, un attore senza ruolo al quale avanzano battute tragiche che, fuori contesto, risultano penose e grottesche. Il ridicolo Dioniso, pazientemente guidato dal servo Xantia, intraprende il viaggio per l'oltretomba in cerca dell’autore che possa ridargli dignità, e con lui anche al teatro. Inizia così la catabasi verso gli inferi, dove non possono mancare gli incontri con Caronte, il portiere di Plutone, la Fantesca e molti altri personaggi, i quali appaiono come la copia deformata di una umanità bassa e volgare che abita il mondo terreno. Il viaggio si conclude con l’atteso incontro con Euripide ed Eschilo, intenti a litigare per stabilire chi dei due sia il più grande poeta tragico. Alla fine Dioniso, giudice dell’agone, sceglie di riportare in vita Eschilo, come per dire che per una società oramai al tramonto, incosciente della propria volgarità, è meglio riportare alla memoria buoni esempi di valori e di vivere civile, piuttosto che sperare in una capacità di autocoscienza di fronte ad esempi di corruzione e degrado.