Un affresco raffigurante una «Vergine orante», che secondo gli archeologi risale al 1200 circa, è stato scoperto su una parete della grotta dell’Itria, sotto la chiesa di Santa Maria dell’Itria e l’attiguo convento degli Agostiniani scalzi, accanto al cimitero urbano di Marsala. Della scoperta (il dipinto di una Madonna senza il bambino in braccio) si parlerà nel corso di un convegno che si terrà a Marsala l’11 giugno pomeriggio e al quale dovrebbero partecipare il prefetto il prefetto di Trapani, Darco Pellos, l’assessore regionale ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa, il soprintendente ai Beni Culturali di Trapani Enrico Caruso, il professor Giovanni Travagliato dell’Università di Palermo, il restauratore Gaetano Edoardo Alagna, della ditta che si è occupata del restauro del dipinto, e don Vincenzo Greco, vicario generale della Diocesi di Mazara del Vallo. La chiesa di Santa Maria dell’Itria è stata tra il XVII e XVIII secolo sopra una grotta nella quale si venerava la sacra immagine della Madonna dell’Itria (secolo VIII), dipinta ad affresco su una parete e raffigurante la figura di Maria con il bambino poggiato su una cassa, sostenuta da due eremiti.