FAVIGNANA. «Stiamo pensando di destinare una parte dell’ex stabilimento Florio di Favignana a museo di arte contemporanea, uno spazio vivo dove gli artisti potranno lasciare anche temporaneamente alcune loro opere, creando una collezione che abbia un nesso con la specificità di questo luogo».
Così Luigi Biondo, architetto e direttore del polo museale regionale per i siti culturali della provincia Trapani, racconta le iniziative pensate per il rilancio della tonnara delle Egadi che al piano superiore ha appena inaugurato una retrospettiva dell’artista Marco Papa e che «Da due anni ospita, in uno spazio a parte, anche un paio di residenze di artista, ma solo quelle perché siamo contrari a ogni ipotesi di sfruttamento commerciale che snaturi il sito - precisa Biondo - per questo abbiamo preferito destinare un paio di appartamenti ad artisti italiani e stranieri che stanno sull'isola e che si sentono ispirati da questo luogo nel loro lavoro». Un interesse crescente per l’ex stabilimento per la lavorazione del tonno ora museo di archeologia industriale, testimoniato dalle cifre registrate: «Sono stati più di 65.000 gli ingressi paganti su 100.000 visite totali - dice il direttore - questo è uno dei pochi sistemi virtuosi che vede la collaborazione tra regione e comune».
Regionale è infatti la proprietà, mentre la gestione spetta al Comune, in una stagione che va dal 1 aprile al 5 novembre. «Ma quest’anno stiamo cercando di prolungarne l'apertura - spiega Biondo - grazie alla collaborazione con il circolo del cinema di Trapani e il comune di Favignana. Sull'isola da 20 anni manca un cinema e gli isolani sono costretti ad andare sulla terraferma per vedere un film. Nel fine settimana vorremo portare dentro la tonnara il cinema, dando così la possibilità di visitare anche fuori stagione lo stabilimento, ma stiamo pensando anche a dei festival, abbiamo ospitato sei mostre e una dozzina di presentazioni di libri, mi piacerebbe si lavorasse a delle rassegna a tema orientate al rapporto col mare e l’archeologia, in connessione con questo luogo».
Una sponda che arriva ora dalle recenti scoperte legate alla battaglia delle Egadi combattuta tra Romani e Cartaginesi nel 241 a.C., come i «due rostri in bronzo classificati come Egadi 12 e 13 e un elmo con un leone in rilievo che pare fosse di un pretoriano, una scoperta eccezionale. D’accordo con la Soprintendenza del mare - conclude Biondo - stiamo lavorando alla possibilità di esportare altrove le istallazioni che abbiamo a Favignana per fare conoscere maggiormente il nostro territorio e abbiamo già delle richieste per portare una selezione delle nuove scoperte in mostra al Quirinale e al museo archeologico di Napoli».
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