SAN VITO LO CAPO. E’ l’Angola il paese vincitore del Campionato del mondo del cous cous, la gara tra 10 paesi svolta nell’ambito del Cous Cous Fest, il festival internazionale dell’integrazione culturale organizzato dall’agenzia di comunicazione Feedback di Palermo in partnership con il Comune di San Vito Lo Capo la cui 20\esima edizione si chiude oggi. La ricetta degli chef Helt Araújo e Ricardo Braga ha convinto la giuria tecnica, tra quelle degli altri 9 paesi in gara: Costa D’Avorio, Francia, Israele, Italia, Marocco, Senegal, Stati Uniti e Tunisia. La giuria tecnica, presieduta da Joe Bastianich, giudice di Masterchef Italia, ha visto impegnati negli assaggi 12 esperti tra giornalisti, chef e food blogger. Alla delegazione angolana è andato il premio offerto da Unicredit e consegnato dal vice sindaco di San Vito Lo Capo, Maria Cusenza e da Salvo Malandrino, regional manager Sicilia di Unicredit.
Secondo la giuria tecnica la ricetta angolana, un cous pesce con muamba di denden e gamberi rossi di Mazara, filetto di triglia grigliata, spolverata con gamberetti secchi e bruchi tostati, “è un piatto che fonde, in equilibrio perfetto, elementi della cucina nativa fra i quali i vermi secchi e la spina di triglia, con elementi della cucina giapponese amalgamandoli al meglio e dimostrando elevate capacità tecniche”.
All’Angola è andato anche il premio per la migliore presentazione del piatto, “elegante anche alla vista, composto e in pieno equilibrio di volumi. Ben pensato e realizzato con alta professionalità”. Ai due chef, quindi, anche il premio offerto da Conad e consegnato da Giovanni Cardinale, socio amministratore di Conad Sicilia. Gli chef sono stati accompagnati sul palco da Emanuela Vita, rappresentante dell’Ambasciata dell’Angola.
Una storia di passione e di riscatto quella dei due chef, che si sono formati e hanno iniziato a lavorare in Portogallo e in Spagna e adesso sono tornati in Angola dove stanno per lanciare il ristorante Xé-Nu nella capitale Luanda. Araújo ha lavorato a Barcellona con con lo chef catalano Ferran Adrià, nel ristorante El Bulli, uno dei pochi ristoranti con 3 stelle Michelin e considerato uno dei migliori ristoranti del mondo ed è membro dell'Agenzia internazionale della gastronomia; Braga invece, nato a Lisbona da genitori angolani, è cresciuto in uno dei quartieri più poveri della città, dove ha formato il suo carattere e l'energia che adesso porta anche in cucina.
La giuria popolare, composta dai visitatori della manifestazione, ha premiato la Tunisia, rappresentata dagli chef Bilel Ouechtati, chef di cucina al ristorante “Le Baroque” a Tunisi e Bouadra Tayed, che hanno proposto un piatto dal titolo “Mosaico di Cartagine” a base di gamberetti, cernia, melanzana e barbabietole. La loro ricetta è stata premiata con il riconoscimento offerto da Bia CousCous e consegnato da Luciano Pollini, amministratore delegato di Bia e dall’assessore regionale all’agricoltura Antonello Cracolici. “Il Cous Cous Fest si è consolidato come uno degli eventi internazionali di maggiore importanza per promuovere le eccellenze del made in Sicily, punto di riferimento dell’agroalimentare di qualità nel mercato globale – ha detto l’assessore. Anche quest’anno San Vito Lo Capo è tornata ad essere la capitale mondiale dell’integrazione e della contaminazione tra le culture”.
Al Senegal, rappresentato dalla chef Mareme Cisse, chef al ristorante Ginger People&Food, nel centro storico di Agrigento e membro della cooperativa sociale Al Kharub, nata per promuovere l’inserimento lavorativo di persone con disagio sociale e per favorire l’integrazione sociale e culturale di cittadini extracomunitari, è andato invece il premio per l’originalità della ricetta offerto da Electrolux Professional e consegnato da Rita Montanari, responsabile commerciale Electrolux Sud Italia.
Sul palco anche lo chef ragusano Joseph Micieli, del ristorante Scjabica di Punta Secca, che ha vinto il campionato di chef under 30 “Metti una gara a cena”, patrocinato da Electrolux Professional per la valorizzazione dei giovani talenti della cucina italiana.
A calare il sipario sulla manifestazione lo spettacolo di danze del mondo e il cabaret, stasera, di Paolo Migone, il toscano di Zelig che usa come filtro la sua comicità corrosiva. Il cous cous, piatto povero nato tra le dune dei deserti del Maghreb, è stato ancora una volta il pretesto per parlare di pace e solidarietà tra popoli all’insegna del motto “make cous cous not war”. “Ad estate ormai conclusa – ha detto Matteo Rizzo, sindaco della cittadina - San Vito ha continuato la sua stagione turistica registrando migliaia di presenze che rivelano l’efficacia di un progetto che colleziona da diversi anni risultati importanti”. Il Cous Cous Fest ha attirato nella cittadina trapanese oltre 250 mila visitatori con un programma di dieci giorni che ha visto oltre 40 cooking show con i maggiori protagonisti della cucina italiana, da Giorgione a Sonia Peronaci, da Pino Cuttaia a Chiara Maci, da Filippo La Mantia e Sergio Barzetti e grandi artisti della musica italiana internazionale: Jarabe De Palo, Levante, Niccolò Fabi, Mario Venuti, Samuel, Fabrizio Moro, Gabbani, Joe Bastianich Project. “Anche quest’anno – spiegano dall’agenzia Feedback di Palermo, organizzatrice e producer dell’evento - il festival ha segnato un nuovo record. Siamo orgogliosi di questo bilancio e della grande visibilità avuta dalla rassegna grazie alla presenza delle maggiori testate nazionali ed internazionali come The Guardian, Panorama, Rai 1 con La vita in diretta e Linea verde va in città e Studio Aperto”.
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