TRAPANI. Momenti che ad ogni ricorrenza emozionano come fosse la prima volta, sono quelli vissuti nella serata di ieri, quando, in piazza Vittorio Veneto, davanti a Palazzo D’Alì, intorno alle 22, è avvenuta la tradizionale consegna delle chiavi della città a Sant’Alberto degli Abbati, patrono d el capoluogo e patrono secondario della Diocesi, da parte del commissario straordinario, Francesco Messineo.
Per molti è solo «tradizione», ma è la storia della città di Trapani. La grande storia. Per l’occasione belle e colme di significato sono state le parole del vescovo, Pietro Maria Fragnelli, il quale da noi interpellato ha indicato che «è questione di sapori. Una festa popolare come quella di Sant'Alberto ci ripropone la nostalgia di un sapore pieno da dare alle nostre esistenze personali e alla nostra vita comunitaria. Mi chiedo: stiamo veramente attenti affinché la nostra identità umana e cristiana non perda, ma anzi accresca il suo sapore? Bisogna far festa: il pregare insieme ci aiuta a ritrovare il gusto e il dovere di lavorare insieme per una convivenza solidale, veramente democratica, vigilante, contro ogni tipo di abuso e di barbarie, ma soprattutto unita nel fare spazio ai giovani e alle famiglie».
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