ALCAMO. Al suo interno, i volontari alcamesi del Fai – Fondo Ambiente Italiano, hanno rinvenuto cocci facenti parte, come si presume, dei prodotti realizzati in una scuola d’arte che i suoi locali ospitavano nel secolo scorso.
“Questi locali furono utilizzati, addirittura, come officine di artigiani e in particolare marmisti”, ricorda Bino Ferrara, referente locale del Fai. Si tratta della ex chiesa di Santa Maria della Stella, il rudere all’ingresso del centro storico della città di Alcamo, tra via Orto di Ballo e via Spirito Santo, che aperto al pubblico fino a ieri sera in occasione delle Giornate Fai di primavera, è stato meta di numerosi visitatori e scolaresche guidate dagli “apprendisti Ciceroni”, gli studenti degli istituti “Ferro” e “Fazio Allmayer” che hanno così istruito gli alunni più piccoli e la gente curiosa di conoscere storia e particolari di questa che fu la prima storica chiesa Madre alcamese.
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