
MARSALA. Dopo un anno e mezzo sono tornati a Marsala i preziosi legni della nave romana, rinvenuta nel '99 nei bassi fondali di Marausa dai due sub Tony Di Bono e Dario D'Amico.
Ad accogliere i 700 pezzi della nave olearia romana al Baglio Anselmi, sede del Museo Archeologico regionale «Lilibeo», il dirigente della Sovrintendenza del Mare di Palermo, archeologo Sebastiano Tusa, con il neo direttore del Polo Museale Trapani-Palermo Luigi Biondo, presenti il dirigente responsabile del Museo Anna Maria Parrinello, il funzionario della Sovrintendenza del mare Sandro Urbano, il titolare della ditta salernitana «Legni e Segni della memoria» Giovanni Gallo con la sua équipe di esperti che hanno «desalinizzato» e restaurato i legni, nonché il vice presidente del Consiglio comunale, Arturo Galfano, che, come consigliere delegato al patrimonio archeologico e culturale della città, ha svolto un ruolo determinante nella lunga e tormentata vicenda della destinazione della nave romana a Marsala.
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