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Il Parco archeologico di Selinunte diventa ente autonomo

CASTELVETRANO. L'autonomia gestionale e finanziaria dell'ente Parco archeologico di Selinunte e delle Cave di Cusa è realtà. Lo rende noto il sindaco di Castelvetrano, Felice Errante. Le richieste avanzate alla Regione sono andate avanti per oltre vent'anni. L'iter
burocratico aveva sempre incontrato difficoltà ma si è definitivamente sbloccato lo scorso anno.

«Adesso - dice Errante - il parco, gestito dal direttore Enrico Caruso, ha iniziato a trattenere le somme riscosse dalla vendita dei biglietti d'ingresso e di tutti quei servizi a pagamento, come l'affidamento dell'area per la realizzazione di eventi e manifestazioni varie ed entrate proprie attraverso l'apposito servizio di tesoreria. Queste somme potranno essere utilizzate per migliorare i servizi nell'area, per lavori, per la discerbatura e per una manutenzione più capillare».

Il parco archeologico di Selinunte, ad oggi il più grande d'Europa, è stato istituito dalla Regione Siciliana nel 2013. Ha un'estensione di circa 270 ettari ed è divisibile nelle seguenti aree: la collina Gàggera (a W, con il santuario della Malophòros), l'acropoli (al centro, con templi e fortificazioni), la collina Manuzza (a N, con l'abitato antico), la collina orientale (ad E, con altri templi) e le necropoli. Gli ingressi al parco sono due. Uno dal lato est dalla frazione di Marinella di Selinunte (collina orientale), e uno dal lato ovest dalla frazione di Triscina di Selinunte (santuario della Malophòros).

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