SELINUNTE. «Lu Pupu» è tornato a casa. Si potrebbe sintetizzare con una battuta la storica giornata di ieri che ha visto il ritorno dopo circa 2000 anni dell’Efebo alla natia Selinunte. Su decisione dell’Amministrazione, è stata infatti allestita una mostra che vedrà la presenza( non definitiva) del giovinetto bronzeo dell’Efebo, di proprietà del Comune di Castelvetrano che è stato fino ad ora custodito presso il Museo Civico di via Garibaldi, ed ora temporaneamente trasferito presso il Parco Archeologico di Selinunte, in esposizione esposto presso la Casa del Viaggiatore, all’interno dell’Acropoli, nell’ambito della mostra «Selinunte accende lo spirito dell’arte greca in Sicilia, precorrendo la via dei Mulini e la Regia trazzera» che è stata ideata e curata dal consulente del Sindaco per la rivalutazione e la riqualificazione culturale del territorio, Emerico Amari. L’evento è stato realizzato sotto l’alto patrocinio di Expo 2015, e dall’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Siciliana, dal Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa e sponsorizzato dalla compagnia di assicurazioni Willis Italia. Non sono mancate le polemiche nei gironi scorsi con un’interrogazione presentata dai consiglieri comunali Giuseppe Curiale,Maurizio Piazza e Francesco Bonsignore, Luciano Perricone, Pasquale Calamia e Monica Di Bella sulle motivazioni che hanno indotto l’Amministrazione a disporre il trasferimento dell’Efebo di Selinunte. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE