MAZARA DEL VALLO. Il pezzo d'argenteria più antico è una croce processionale proveniente dalla chiesa madre di Salemi, datata 1386 e firmata da Johannes de Cioni, argentiere forse facente parte di un'importante famiglia di argentieri toscani. Siamo nel Museo diocesano di Mazara del Vallo che raccoglie una significativa collezione di argenti e paramenti sacri di epoca compresa tra il XIV ed il XIX secolo, oltre a sculture e dipinti, tra cui alcuni ritratti di vescovi. Il museo raccoglie il «Tesoro» della Cattedrale di Mazara del Vallo, ma non mancano reperti provenienti da altri centri della diocesi come Castelvetrano e Salemi. In questo contesto di arte, culto e devozione è nata «Minima Sacra», cioè l'esposizione di un gruppo di opere d'arte pressoché inedite e di rilevante interesse pertinenti alla liturgia antica. L'inaugurazione è avvenuta nella chiesa San Michele Arcangelo alla presenza del vescovo monsignor Domenico Mogavero e di altre personalità che hanno spiegato la storia della «Minima Sacra». L'evento è partito dalla mostra al Museo diocesano e ha proseguito con percorsi guidati sul territorio e con un ciclo di conferenze itineranti nelle città di Mazara, Marsala e Castelvetrano. Il museo è un punto di riferimento culturale della città, che richiama visitatori e scolaresche perché raccontano lunghi anni di storia della diocesi ma anche della città per i numerosi vescovi che si sono succeduti nei mille anni di storia. Ospita l'esposizione un gruppo di opere d'arte inedite e di rilevante interesse pertinenti alla liturgia antica. Si trova nel palazzo del seminario vescovile, edificio costruito nel 1710 in sostituzione del vecchio seminario, ospitato nella chiesa di Sant'Eligio il Vecchio ed istituito nel 1575 dal primo sinodo diocesano in applicazione delle disposizioni date dal Concilio di Trento. ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA