
Udienza al Tribunale di Trapani, collegio presieduto dal giudice Cristina Carrara, di uno dei processi per corruzione scaturiti dall’indagine dei carabinieri Mare Monstrum, l’inchiesta sulla cosiddetta tangentopoli del mare. Due tronconi sono finiti alla Procura e al Tribunale di Trapani uno è rimasto a Palermo. A comparire davanti al Tribunale, Simona Vicari ex senatrice ed ex sottosegretario di Stato, imputata di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio. Da dove prende spunto l’accusa? In occasione della Finanziaria 2017, quando era sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e Mobilità, venne introdotto, nel corso dell’iter parlamentare, un emendamento che prevedeva per il collegamento navale veloce, a cosiddetto «corto raggio», l’Iva al 5%, assicurando un vantaggio anche alla Liberty Lines, compagnia di navigazione trapanese della famiglia Morace.
L’approvazione secondo l’accusa pilotata dalla Vicari, vide Morace «compensare» l’esponente di governo con un Rolex del valore superiore ai 5 mila euro. Per l’accusa quella è la prova della corruzione. Ettore Morace, ha patteggiato per essere stato il corruttore dell’allora sottosegretario. L’imputata si è difesa spiegando che per lei si trattava di un dono natalizio, ammettendo di aver millantato, con Morace, a suo merito, l’approvazione della norma. Le risposte della Vicari hanno escluso l’esistenza di patti corruttivi con Ettore Morace. «Quell’orologio - ha detto - lo presi pensando ad un dono natalizio, avendolo ricevuto in prossimità delle feste di Natale. Non ho mai pensato che potesse rappresentare altro. Dovevo mettere più attenzione ma non l’ho fatto». La ricostruzione dei fatti l’hanno rivelata come protagonista di una vicenda maturata «a sua insaputa». Il pm Antonella Trainito ha rinunciato all’esame dell’imputata chiedendo al collegio di acquisire i verbali dei due interrogatori resi dalla Vicari nel luglio e nel settembre 2020. L’ex senatrice ha risposto solo alle domande dei suoi difensori, avvocati Roberto Mangano ed Enrico Sanseverino, che hanno pure depositato una memoria di dieci pagine con diversi allegati.

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