«Quando sono arrivato qui ero il Vescovo della Diocesi gemellata, ora che vado via mi sento fratello». Con queste parole l’arcivescovo di Tunisi, monsignor Nicolas Pierre Jean Lhernould, ha salutato la comunità di Mazara del Vallo al termine dei cinque giorni trascorsi insieme al presbiterio della Diocesi siciliana.
Lhernould ha guidato gli esercizi spirituali a Baida e, prima del rientro in Tunisia, ha preso parte a un incontro pubblico nell’aula magna del Seminario vescovile di Mazara del Vallo con operatori pastorali e sostenitori del gemellaggio.
Il legame tra le due Chiese, nato 26 anni fa, continua a rafforzarsi attraverso momenti di preghiera comune, collaborazione e condivisione di esperienze. «Oggi, insieme al fratello Angelo, cerchiamo di dare uno slancio pastorale a questo gemellaggio – ha spiegato Lhernould – non partendo da una logica progettuale di numeri, ma dalla conoscenza reciproca, dalla preghiera insieme, dalla complementarietà da una sponda all’altra del Mediterraneo. Mi auguro che questa conoscenza reciproca possa produrre legami che siano di fraternità».
Lo stesso spirito ha caratterizzato, qualche settimana fa, la visita dei Vescovi di Sicilia a Tunisi. Lì hanno incontrato operatori pastorali e conosciuto le realtà locali. «Abbiamo trovato una Chiesa viva – ha sottolineato monsignor Angelo Giurdanella, Vescovo di Mazara del Vallo – una “minoranza creativa”, come la definì Benedetto XVI: una comunità concentrata sull’essenziale della fede e in dialogo con il territorio».
Nel corso di quell’esperienza si è svolto anche un incontro tra le Caritas delle Chiese di Sicilia e quella di Tunisi, ulteriore tassello di un cammino comune che rafforza il senso di fratellanza tra le due comunità cristiane.
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